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Ghetto Venezia
Opera Laboratori Fiorentini
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Email: ghettovenezia@operalaboratori.com
GHETTO VENEZIA
IL GHETTO VENEZIA PER TUTTI I VISITATORI CON APP GRATUITA IN LINGUA ITALIANA, INGLESE, FRANCESE, TEDESCA, SPAGNOLA
VISITE PRENOTABILI SU VENEZIA UNICA:
TUTTI I GIORNI (chiuso il sabato). Chiusure speciali durante le Festività Ebraiche
- Visita con App al Ghetto di Venezia [orari]
(include la vista a 2 Sinagoghe del Ghetto di Venezia)
Visita il Ghetto Ebraico di Venezia in piena autonomia utilizzando la App multilingua che ti guiderà tra la storia, gli edifici storici, tra cui ben cinque Sinagoghe, gli edifici di studio, i cosiddetti Midrashim e l’antico forno.
Inoltre, in base al giorno scelto al momento dell'acquisto, si potranno visitare le seguenti Sinagoghe:
[presentando presso la biglietteria del Ghetto il barcode incluso nel voucher]
- domenica, lunedì, martedì, mercoledì e giovedì: le visite includono la Sinagoga Levantina e la Sinagoga Spagnola;
- venerdì: le visite includono la Sinagoga Italiana e la Sinagoga Spagnola.
NOTA: Prenotando attraverso Venezia Unica è obbligatorio scegliere la data della visita, sulla base delle disponibilità a calendario.
Si potrà però scegliere liberamente in quale fascia oraria effettuare la visita tra le fasce orarie proposte.
IMPORTANTE: inserire il codice di attivazione dell’App solo il giorno della visita
€ 14,00 INTERO (include € 2,00 diritto di prenotazione)
€ 12,00 RIDOTTO 6-26 anni - GIORNALISTI (include € 2,00 diritto di prenotazione)
€ 9,00 RIDOTTO RESIDENTI (include € 2,00 diritto di prenotazione)
E' possibile visitare il Ghetto di Venezia scegliendo in autonomia il proprio itinerario tra quanto proposto nell’APP
TUTTI I GIORNI (chiuso il sabato)
CHIUSURE Speciali: festività ebraiche, 1° gennaio, 25 dicembre
CAMPO DI GHETTO
A Venezia tutti gli slarghi e le piazze attorniate da edifici si definiscono campi, in effetti in queste aree si coltivavano ortaggi come in campagna. Il campo di Ghetto è circondato dalla casa di riposo israelitica, da alcuni locali kosher, le sinagoghe tedesca e italiana oltre agli alti edifici con abitazioni private. Nel campo ci sono tre vere da pozzo quattrocentesche due in marmo rosa di Verona ed una in pietra d’Istria. Sulla facciata della casa di Riposo sono posti alcuni bassorilievi in bronzo, opera dello scultore lituano Arbit Blatas, in memoria della Shoah, due installati nel 1980 ed un terzo, intitolato “L’ultimo treno” posizionato 1993, per il cinquantesimo anniversario dalla deportazione degli ebrei dal Ghetto di Venezia. Venezia era divenuta il centro degli scambi fra l'Oriente e l'Occidente e gli ebrei divennero mercanti di stoffe, nonché rivenditori di abiti e oggetti usati, sempre più conosciuti soprattutto per la loro affermata attività di prestatori di denaro “a tasso libero” già dal XIV secolo. Erano persone colte a differenza dei cristiani che, all'epoca, erano per la maggior parte analfabeti
La Sinagoga Levantina venne edificata nel Ghetto Vecchio dagli ebrei provenienti dall’Oriente, prevalentemente mercanti e viandanti, nella seconda metà del Cinquecento. La Serenissima aveva concesso loro di poter risiedere in città e di costruire un edificio sacro separato dagli altri e per questo in qualche modo privilegiato. La tradizione colloca la data di fondazione della Levantina nel 1538, ma più probabilmente essa risale al decennio successivo.
I mercanti vollero che il loro tempio si distinguesse anche per ampiezza e vistosità, affinché dimostrasse la ricchezza della loro Comunità, oltre a rispecchiare il gusto orientale per la grandiosità. È, infatti, l’unico edificio che, rispetto alla tipologia genericamente popolare delle costruzioni del ghetto, vanta un’architettura esterna di rilievo. Una facciata della Levantina è orientata verso il Campiello delle Scuole, mentre l'altra è rivolta su Calle di Ghetto Vecchio e si caratterizza per la presenza al secondo piano, a intervallare le alte finestre con arco a tutto sesto, di una graziosa edicola aggettante, detta “liagò”, che è ricorrente nelle architetture veneziane e che ritroviamo anche in altre Scole.
Ad oggi questa, essendo l’unica munita di sistema di riscaldamento, è la sinagoga usata dalla comunità veneziana nel periodo invernale
La grande sinagoga della Nazione Ponentina fu l’ultima tra le sinagoghe di Venezia ad essere fondata nel Ghetto Vecchio. È la Sinagoga principale della comunità ebraica veneziana ed è usata per la maggior parte dell’anno sia il sabato che nelle principali festività.
Non ci è nota con certezza la data della sua fondazione, ma la sua apertura ufficiale sembra risalire al 1584 circa. In origine la Sinagoga Spagnola aveva dimensioni ridotte rispetto alle attuali, anche se era corredata di matroneo. Intorno al 1660 la Comunità ponentina iniziò ad acquistare alcuni edifici limitrofi al loro tempio in modo da poterlo ingrandire, divenendo poi di fatto il più esteso della città.
La grande sinagoga della Nazione Ponentina fu l’ultima tra le sinagoghe di Venezia ad essere fondata nel Ghetto Vecchio.Intorno al 1660 la Comunità ponentina iniziò ad acquistare alcuni edifici limitrofi al loro tempio in modo da poterlo ingrandire, divenendo poi di fatto il più esteso della città.
Il prospetto esterno dell’alto edificio è semplice ed è caratterizzato dalle quattro grandi finestre ad arco che sovrastano una lapide in marmo dedicata alle vittime ebree dei campi di sterminio.
La Sinagoga Italiana è riconoscibile in campo di Ghetto Nuovo per le cinque grandi finestre sormontate da uno stemma sul quale è scritto “Santa comunità italiana 1575” e per la cupoletta che sovrasta la Tevà o Bimah, ossia il pulpito. Sulla facciata rosa sono da notare un tempietto aggettante addossato al primo piano, il quale non fa parte della Sinagoga, e a terreno il piccolo loggiato residuo della struttura a porticati che era tipica del Ghetto e comune in gran parte dell’Italia settentrionale per poter svolgere i commerci al riparo dalle intemperie.
Nata come riadattamento di un’abitazione preesistente, la Sinagoga si trovava inizialmente al primo piano dell’edificio, per essere poi trasferita nel corso del tempo all’ultimo piano, mantenendo comunque l’accesso dall’ingresso originario. Le Scole erano di solito inserite e celate tra le case per non “dar scandalo alla cristianità” come era prescritto dalle Condotte della Serenissima.
Oggi al piano terra, sottostante la Scola Italiana, è presente un albergo ed è suggestivo immaginare di poter dormire sapendo di avere una Sinagoga sopra la propria testa.
L’aspetto attuale dell’interno della Sinagoga Italiana è risalente all’ultimo restauro che ha conferito un’armonia neoclassica a tutto l'ambiente. Visitabile soltanto il venerdì mattina oppure prenotando una visita privata.
APP scaricabile su proprio SMARTPHONE
Tramite collegamento Wi-fi gratuito in biglietteria
VISITA con App al GHETTO di VENEZIA
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