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Sarde in saor
Sarde in saór
Sarde in saór
ph. @thereal.ladymarmaladedoha via Instagram
Cosa sono le sarde in saór? Sarde fritte e poi marinate in aceto e cipolla, un piatto semplicissimo, nato nella Venezia del Trecento e oggi considerato un’istituzione della cucina lagunare. Le sarde in saór, chiamate dai veneziani sardee o sardele in saór, sono una delle preparazioni più famose di Venezia, tanto che non mancano mai tra i cichéti, stuzzichini per aperitivo da consumare nei bàcari, le tipiche osterie veneziane.
Una curiosità: le sarde (nome scientifico Sardina pilchardus), uno dei pesci più pescati della laguna di Venezia, potevano essere vendute sui banchi del pesce del mercato di Rialto solo se misuravano almeno 7 centimetri! La Serenissima era particolarmente severa con chi vendeva il pesce sotto misura e ancora oggi nella pescheria di Rialto è affissa una tabella in marmo bianco che indica le lunghezze minime permesse per la vendita del pesce.
INGREDIENTI PER 5 PERSONE
2 chili di cipolle bianche
olio per friggere
farina 00 per la panatura
mezzo bicchiere di aceto bianco
1 cucchiaio di zucchero
sale
pepe
pinoli e uvetta (facoltativi)
PREPARAZIONE
- Pulite le sarde, eliminate la testa e le viscere, sciacquatele sotto l’acqua corrente, infarinatele e friggetele su entrambi i lati. Adagiatele su carta assorbente per eliminare l’eccesso d’olio e salate.
- Per il saór: fate appassire a fuoco vivace le cipolle, precedentemente tagliate a fettine sottili, in una padella con l'olio; aggiungete sale e pepe, coprite e cuocete per una ventina di minuti. A termine cottura, spolverate sopra un cucchiaio di zucchero e sfumate l’aceto.
- In una terrina di vetro o di coccio disponete uno strato di saór insieme a una manciata di pinoli e uvetta, e coprite con le sarde fritte, continuando a strati fino a terminare tutti gli ingredienti.
- Il piatto va lasciato riposare almeno una giornata. Si serve freddo.