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Al Lido di Venezia: un percorso fra arte, natura, mare e laguna

Al Lido di Venezia: un percorso fra arte, natura, mare e laguna

 

Questo itinerario si svolge a un passo da Venezia, nell’isola del Lido, circa 11 chilometri di terra tra mare e laguna, alla scoperta dei suoi vari aspetti artistici e naturalistici. Si parte in bicicletta da Piazzale Santa Maria Elisabetta, all’arrivo dei vaporetti, verso l’estremità Nord dell’isola, per arrivare fino ad Alberoni, all’estremità Sud.

Durante il percorso si potranno ammirare alberghi e ville in stile liberty dei primi anni del Novecento, quando il Lido era una stazione elioterapica e balneare di lusso, per poi passare per i luoghi iconici della Mostra del Cinema, osservare il mare, la spiaggia e le dighe dei Murazzi, esplorare l’antico borgo di Malamocco, e proseguire lungo la strada che costeggia la laguna, fino all’oasi naturalistica del WWF, situata ad Alberoni, tra le selvagge dune sabbiose. Il tutto condito da visite ai luoghi dell’artigianato, e della locale produzione agricola e di apicoltura.

In questo itinerario si propone la visita di tre laboratori artigiani: Moressa, un calzolaio e artigiano della pelle; Pane, libri e cappuccino, un panificio che produce buon pane e ogni prodotto della pasticceria da forno; Terre Ritrovate, un’azienda agricola sociale che produce miele e agricoltura biologica. 

Il Sito "Venezia e la sua Laguna" è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1987 per il suo Eccezionale Valore Universale, pertanto appartiene a tutti noi: abbiamo il dovere di rispettarlo e conservarlo affinché sia tramandato alle future generazioni.

Il patrimonio culturale del Sito va oltre le mura dei palazzi, delle chiese, oltre le isole e la laguna, ma è anche memoria, identità, comunità, tutti elementi fondamentali per la sua vitalità. Proprio per questo, a partire dal 2017, la Città ha lanciato la campagna #EnjoyRespectVenezia per sensibilizzare i visitatori e invitarli a mantenere comportamenti educati e corretti durante la loro permanenza, nel rispetto della città e dei suoi abitanti. È importante, per esempio, camminare tenendo la destra, non sostare e sedersi sui ponti, non dare da mangiare ai piccioni, osservare un comportamento consono al luogo che si sta visitando.

  • Durata: circa 4 ore 
  • Lunghezza: 11,360 km
  • Spostamenti: l’itinerario si svolge in bicicletta. Per chi raggiunge il Lido di Venezia con la propria bicicletta utilizzando il ferry boat (linea n°17), il punto di partenza del percorso è piazzale Santa Maria Elisabetta, facilmente raggiungibile dalla Riviera San Nicolò, lungo la laguna, verso destra per un chilometro circa, seguendo le indicazioni della Ciclovia delle Isole Veneziane E n°5  che fa il percorso dal Lido di Venezia a Chioggia passando per l’isola di Pellestrina e viceversa. Se invece si vuole noleggiare una bicicletta, una volta sbarcati in Piazzale Santa Maria Elisabetta con il vaporetto, ci sono vari negozi di noleggio biciclette nel Piazzale stesso e nelle adiacenti vie Isola di Cerigo e via Perasto. Inoltre, vicino agli imbarcaderi, sono presenti le biciclette noleggiabili attraverso una applicazione telefonica e, utilizzando queste biciclette, è possibile lasciarle negli appositi spazi ad Alberoni o Malamocco, e ritornare a Piazzale Santa Maria Elisabetta in autobus (partenze ogni 10 minuti)
  • Periodo consigliato: da aprile a ottobre
  • Accessibilità: le persone con ridotta mobilità possono realizzare il tour in macchina, oppure a piedi, e in autobus, con soste alle varie tappe. In questo caso, i tempi di percorrenza indicati possono variare 
  • Partenza: Piazzale Santa Maria Elisabetta
  • Arrivo: Alberoni
  • LocalitàLido di Venezia
  • Punti di interesse:
    1. Gran Viale, Hotel Hungaria e 3 ville Liberty
    2. Piazzale della Mostra del Cinema e hotel Excelsior
    3. Malamocco
  • Aree di sosta nelle vicinanze: sono presenti panchine in Piazzale Santa Maria Elisabetta e in Piazzale del Casinò. Aree attrezzate per picnic si trovano al Parco Ca’ Bianca e a Malamocco nel piazzale davanti al Palazzo del Podestà
  • Bagni pubblici a pagamento: sono presenti in Piazzale Santa Maria Elisabetta, all’inizio del tour
  • Fontanelle pubbliche: in Piazzale Santa Maria Elisabetta, in via Lorenzo Marcello all’incrocio con Lungomare Guglielmo Marconi, a Malamocco all’inizio di Rio Terà, e ad Alberoni, nella darsena, di fianco al bar “The box”
 




Lido di Venezia
ph. Consorzio Venezia e il suo Lido


 


Indice dell'itinerario


Tappa 1: Tempio Votivo della Pace (5 minuti), Gran Viale Santa Maria Elisabetta, Hotel Ausonia Hungaria (5 minuti di tragitto + 10 minuti) 
 

Il tempio Votivo, con la sua mole notevole e la sua cupola verde, caratterizza lo skyline dell’isola del Lido. Si tratta di un edificio progettato dall’architetto Giuseppe Torres, in consonanza con il voto che il Patriarca Pietro La Fontaine espresse nel gennaio del 1917, nel pieno della Prima Guerra mondiale. Come durante le pestilenze dei secoli precedenti, sarebbe stato eretto un Tempio dedicato alla Vergine Immacolata per la salvezza di Venezia.

La scelta di costruire il Tempio al Lido era soprattutto di ordine pratico: l’isola, negli anni precedenti alla guerra, stava conoscendo uno sviluppo eccezionale, e la chiesetta dedicata a Santa Maria Elisabetta non bastava più alla popolazione, specie durante i mesi estivi. Già nel 1857 viene costruito il primo stabilimento bagni, e da lì in poi il Lido diventa una stazione elioterapica e di villeggiatura mondana molto frequentata. Per vicissitudini varie, la costruzione del tempio inizia solo nel 1925, quando più di 2500 pali di larice provenienti dall’Alto Adige vengono piantati nell’area perimetrale per le fondazioni. I lavori proseguono a rilento, e si concludono solo nel 1937 con la realizzazione di un edificio diverso dal progetto iniziale, che prevedeva statue e decori ad alleggerire la mole dell’edificio, e vetrate tra i pilastri del corpo centrale, dove oggi si vedono pareti di mattoni. Dal 1929, il primo piano dell’edificio, che era già stato completato, diventa il Sacrario Militare di Venezia, oggi ospita i resti di quasi tremila caduti durante le Guerre Mondiali, ed è stato inserito di recente nell’itinerario “Walks of Peace” che riunisce i sacrari militari e i luoghi della memoria delle due Guerre Mondiali tra Italia e Slovenia.

Dal Tempio Votivo, si prosegue per via Corfù fino al Gran Viale, che percorre l’isola nel suo punto più largo. Nei primi anni del Novecento si chiamava: “la strada che va ai bagni”, ed era un ampio viale sterrato con file di alberi, percorso da carrozze e poi dal tram, che collegava l’approdo dei vaporetti con gli stabilimenti balneari sul mare. Lungo questo viale vennero costruite le prime ville e i primi alberghi, destinati a una clientela d’élite.

Uno di questi alberghi è l’hotel “Ausonia e Hungaria”, che si trova proseguendo per 150 metri verso sinistra. Costruito nel 1906, circondato da un ampio giardino, nel 1914 fu rivestito dal ceramista bassanese Luigi Fabris con ceramiche di maiolica che, seguendo le caratteristiche dello stile Liberty, formano un decoro che è anche funzionale all’edificio e ne alleggerisce la mole massiccia con fasce color ocra, verde chiaro e azzurro (i colori di terra, acqua e cielo). Al centro della facciata, figure femminili che simboleggiano i prodotti della terra, e Venezia e Ungheria, con i relativi stemmi. L’hotel viene da subito indirizzato a una clientela ungherese e mitteleuropea, tanto che il menù del ristorante è scritto in italiano, francese e ungherese. Restaurato di recente, oggi l’"Ausonia e Hungaria” è l’unico hotel di lusso aperto al Lido tutto l’anno.

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Tempio Votivo della Pace
ph. Baseluna014, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons



Tappa 2: Tre ville Liberty (Villa Otello, Villa Romanelli e Villa Terapia) in via Enrico Dandolo e via Vettor Pisani (5 minuti di tragitto + 10 minuti) 


Si prosegue per Via Ascalona, a destra dell’hotel, e poi si gira ancora a destra per via Doge Domenico Michiel,proseguendo a piedi con la bicicletta a mano, visto che è una strada a senso unico, contrario alla direzione del tour, nel rispetto delle regole del codice della strada. 

Arrivati in piazzetta Lepanto, si gira verso sinistra sempre con le biciclette a mano, e si attraversa la zona pedonale fino ad arrivare all’incrocio con via Vettor Pisani, che si trova al lato opposto del canale. Da lì, si possono ammirare tre ville in stile liberty – eclettico, realizzate tra il 1906 e il 1908 da Domenico Rupolo, architetto della Palazzo della Pescheria di Rialto a Venezia, costruito nel 1907. 

Come nelle innumerevoli ville Liberty disseminate per tutta l’isola, la caratteristica di questi edifici è l’eclettismo, la fantasia nell’uso dei vari materiali, l’asimmetria, e un ornato che caratterizza anche i giardini, con splendide cancellate, realizzate in questo caso da Umberto Bellotto, artigiano del ferro e del vetro che all’epoca andava per la maggiore.

Villa Otello, all’incrocio tra via Enrico Dandolo e via Lepanto, nasce come albergo ed è caratterizzata da una forte asimmetria tra la zona dove si trovavano le stanze, caratterizzata da molte finestre ad arco in stile bizantino, e la zona, più bassa, dove si trovavano le sale comuni, ornata sotto la gronda del tetto da una fascia affrescata a motivi floreali, restaurata di recente. La cancellata d’ingresso è decorata da due grandi pavoni in ferro battuto.

Dal lato opposto del canale, in via Vettor Pisani, si trova Villa Romanelli, realizzata in stile eclettico neobizantino, con patere e leoni in pietra cementizia, e fascia sottogronda che presenta ancora l’affresco originale. Il cancello e il campanello presentano decori nastriformi a colpo di frusta, tipici dello stile liberty, e i pilastri del giardino sono decorati da capitelli in maiolica colorati.

Proseguendo per via Vettor Pisani, si trova Villa Terapia, nata come istituto terapico, con torretta dove si potevano fare i “bagni di vento”. Caratteristico il gioco di diverse fasce di materiale sull’edificio, e il decoro in ferro battuto delle ringhiere delle scale esterne, a forma di grandi insetti stilizzati. 

Tornati in sella, si gira verso destra in via Biagio Zulian, per poi immettersi in via Sandro Gallo, andando verso sinistra.

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Villa Otello
ph. Federica Lapenna



Tappa 3: Via Sandro Gallo, visita al negozio “Moressa”, calzolaio e artigiano della pelle (5 minuti di tragitto + 20 minuti)


Dopo 250 metri di strada, tra ville contornate da giardini, case decorate da ferri battuti e un negozio decorato da maioliche colorate di Giovanni Fabris, arrivando al civico n°51 si trova il negozio di Antonio Moressa, titolare dell’attività di calzoleria e lavorazione della pelle, aperta da suo padre quasi 80 anni fa.

Entrando, si è accolti da foto storiche, da attrezzi e dal sorriso di un artigiano innamorato della propria arte. Per una visita, è consigliabile telefonare preventivamente al numero 0415261295, o scrivere a: moressasnc@libero.it.

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Il Gran Viale visto dall'alto
ph. Gian Mauro Lapenna



Tappa 4: Piazzale della Mostra del Cinema, terrazza con vista sul mare e sulla spiaggia, Hotel Excelsior (5 minuti di tragitto + 25 minuti)


Dopo la visita, si prosegue lungo via Sandro Gallo, per poi immettersi nella prima laterale verso sinistra, via Lorenzo Marcello, percorrendola tutta, fino ad arrivare al Lungomare Guglielmo Marconi, e, girando verso destra, dopo 200 metri ci si trova nel Piazzale della Mostra del Cinema.

L’area tra il Palazzo del Casinò, prima sede del Casinò di Venezia costruita in stile razionalista negli anni Trenta, e l’hotel Excelsior, è interessata ogni anno dal Festival Internazionale d’Arte Cinematografica che porta al Lido cinefili, giornalisti, mondanità e star di livello internazionale tra fine agosto e inizio settembre.

Subito dopo il Palazzo del Casinò, si trova la sede ufficiale del Festival, realizzata in stile razionalista nell’agosto del 1937, giusto in tempo per ospitare la quinta edizione della Mostra, che prima si svolgeva sulla terrazza dell’hotel Excelsior.
Prima di proseguire, dalla terrazza panoramica si possono ammirare il mare e la spiaggia, con le caratteristiche capanne, affittate ogni anno da gruppi di famiglie veneziane e lidensi.

Da metà agosto a metà settembre circa, la viabilità di questa zona subisce delle restrizioni per il lavori di allestimento per il Festival, quindi è possibile che l’accesso alla terrazza sia interdetto, e che si debba procedere con le biciclette a mano.
A distanza di 100 metri scarsi, si trova l’hotel Excelsior, grande edificio con torrette realizzato con sfarzo e fantasia in stile moresco nel 1908 dall’architetto Giovanni Sardi, e voluto da Nicolò Spada, promotore di quel turismo di lusso che nel primo Novecento faceva del Lido l’"isola d’oro”.  

L’hotel Excelsior e l’hotel Des Bains, attualmente chiuso, che si trova all’inizio del Lungomare, vicino al Gran viale, hanno ispirato registi del calibro di Sergio Leone e Luchino Visconti, che vi hanno girato rispettivamente scene dei film “C’era una volta in America” (Sergio Leone,1984) e “Morte a Venezia” (Luchino Visconti, 1971).

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Hotel Excelsior
ph. Gian Mauro Lapenna



Tappa 5: Visita a “Pane, Libri e Cappuccino”, prodotti artigianali gastronomici veneziani e vista sui Murazzi (30 minuti)


Il percorso prosegue per il Lungomare e via Cristoforo Colombo, e scende verso destra, arrivando a una rotonda.

Prendendo la terza uscita della rotonda, si prosegue per Via Sandro Gallo, fino ad arrivare a Via Giovanni Pividor, dove si trova “Pane, Libri E Cappuccino”, bar pasticceria e laboratorio di biscotti e dolci artigianali della tradizione locale veneziana. È il luogo ideale per una sosta, sfogliando un libro e gustando i prodotti realizzati in loco con amore e sapienza, in un ambiente piacevole, dove la titolare, Cosetta Scarpa, ama realizzare decorazioni a tema natalizio, del Carnevale, floreale-primaverile, etc. a seconda della stagione. Il locale è aperto 7 giorni su sette, con orario continuato.

Prima di rimontare in sella, si può percorrere a piedi la via Giovanni Pividor, per affacciarsi sul mare dopo circa 200 metri, e ammirare i Murazzi, la diga costruita in pietra d’Istria dalla Repubblica Serenissima nella seconda metà del 1700.

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I Murazzi fra Pellestrina e Ca' Roman
ph.
Gvf, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons



Tappa 6: Malamocco, visita del Borgo storico e della Mostra Permanente al Palazzo del Podestà (40 minuti)


Per raggiungere Malamocco, si prosegue per 10 minuti verso sinistra, lungo via Malamocco, utilizzando la pista ciclabile a destra della strada, che fa parte del percorso della Ciclovia delle Isole Veneziane E5, che fa il percorso dal Lido di Venezia a Chioggia passando per l’isola di Pellestrina e viceversa.

Malamocco è uno degli insediamenti più antichi della laguna di Venezia, sede vescovile nel VII secolo, e sede del Dogado veneziano nei secoli VIII-IX. La parte antica si trova all’interno di un canale che la circonda, e conserva l’atmosfera un po’ magica e raccolta di un piccolo borgo, dove pare che il tempo si sia fermato.

Lasciando le biciclette in Piazzale Malamocco, si può proseguire a piedi per il Rio Terà, per poi girare nella Calle della Madonna e, ammirando anche le varie calli perpendicolari (eh sì, qui la toponomastica riprende quella veneziana, con tanto di nizioleti sui muri!), si raggiunge la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria Assunta, in campo della Chiesa, dove rimangono ancora due antiche vere da pozzo.

Di fronte alla chiesa, si trova il Palazzo del Podestà (XV secolo), decorato da stemmi e da una trifora gotica al centro della facciata, ora sede di uffici comunali, e di una Mostra Permanente di reperti ceramici dei secoli XII – XVII, frutto di scavi effettuati tra le mura del Palazzo stesso, ma anche in altre zone del Lido e di Pellestrina. Per una visita, è consigliabile informarsi preventivamente sugli orari ai numeri 0412760506, o 0412720543

Un chilometro e mezzo prima di arrivare a Malamocco, si può trovare al Parco Ca’ Bianca una zona attrezzata per picnic, nel rispetto delle regole della campagna #EnjoyRespectVenezia.

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Malamocco
ph. Comune di Venezia



Tappa 7: Visita all’Azienda Agricola Sociale “Terre ritrovate”, apicoltura e produzione agricola biologica (7 minuti di tragitto + 20 minuti)

Da Malamocco si prosegue per 7 minuti circa lungo la via Alberoni, affiancata da pini marittimi e con una splendida vista sulla laguna, e si arriva, al civico 53 (oltre la Colonia Morosini, subito dopo il ponte a sinistra), sede dell’Azienda agricola di recupero sociale Terre Ritrovate di Renato Garibaldi, dove si svolgono attività di agricoltura biologica e di apicoltura, con produzione di miele locale. Progetto di agricoltura sociale, teso a valorizzare il territorio. Per la visita, è necessario prenotare qualche giorno prima al n°3389938318, o scrivere a: info@boscodimuseis.org.

Finita la visita, continuando a percorrere la via Alberoni per 10 minuti, si arriva alla località omonima, molto interessante dal punto di vista naturalistico, per la presenza di dune di sabbia selvatiche, dove si trova anche l’Oasi Naturalistica del WWF “Dune degli Alberoni”, Piazzale Bagni Alberoni. www.dunealberoni.it 

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Oasi Dune degli Alberoni
ph. Gian Mauro Lapenna - Consorzio Venezia e il suo Lido




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