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Scopri i tesori nascosti a Venezia

L'ARTE DI PERDERSI A VENEZIA

Non c'è solo la Venezia monumentale e scenografica delle basiliche e dei palazzi sul Canal Grande. Per chi ha la voglia di cercare esistono tanti altri luoghi, dalla bellezza meno esibita e più segreta: sta a noi prenderci il tempo per aprirci all'incanto di calli appartate e rii silenziosi, guardando con altri occhi quello che tutti vedono.

Ecco qualche suggerimento per concedersi un tour insolito a Venezia, al di fuori dai percorsi abituali, scoprendo musei, chiese, Scuole Grandi ma anche le botteghe dell’artigianato veneziano.


I CAPOLAVORI DELLE CHIESE PIÙ NASCOSTE, DAL TIZIANO AL TIEPOLO

Basta addentrarsi nel labirinto di calli, corti e campielli per scoprire tesori inaspettati.

Magari entrando in una chiesa nascosta, come quella della Madonna dell’Orto, dove è sepolto Tintoretto con la sua famiglia (siamo nel sestiere di Cannaregio), o la Chiesa di San Sebastiano, tempio del Veronese, a Dorsoduro.

O ancora, la Chiesa di San Giacomo dall'Orio, una delle più antiche della città, nel sestiere di Santa Croce, e la Chiesa di San Giobbe, scrigno del primo Rinascimento veneziano, in una zona appartata di Cannaregio.


I GIARDINI DI VENEZIA, PICCOLI PARADISI INCASTONATI FRA CALLI E CANALI 

Anche se è una città costruita sull’acqua, Venezia ha più di cinquecento giardini.

Ci sono gli orti dei conventi, come quello di San Francesco della Vigna, in angolo silenzioso di Castello, o quello della chiesa degli Scalzi, a due passi dalla stazione ferroviaria.

Ma ci sono anche i giardini di antichi palazzi nobiliari, tra cui il rinomato giardino di Palazzo Soranzo Cappello, e quello di Ca’ Zenobio, a Dorsoduro. E poi ci sono i giardini ottocenteschi, molti dei quali sono oggi parchi pubblici, come i Giardini Reali di San Marco e i Giardini di Castello, entrambi voluti da Napoleone Bonaparte. 


GLI SQUERI, DOVE SI COSTRUISCONO E RIPARANO LE GONDOLE

Le gondole, e tutte le altre imbarcazioni tipiche della laguna, si costruiscono da secoli nella Serenissima.

Questo patrimonio di tecniche e di saperi è vivo ancora oggi grazie agli abili artigiani che lavorano negli squeri tradizionali, come lo Squero San Trovaso e lo Squero Domenico Tramontin & Figli, entrambi nel sestiere di Dorsoduro.

Basta uscire di qualche passo dagli abituali percorsi per incontrare uno di questi ultimi maestri squerarioli – si contano ormai sulle dita di una mano - che tramandano l’arte dell’antico mestiere di costruire barche in legno.


I PONTI DAI NOMI PIÙ​ INSOLITI

Di tutti gli oltre quattrocento ponti di Venezia, perché non andare alla ricerca di quelli coi nomi più insoliti?

Come il ponte de le Tette, nel sestiere di San Polo, poco discosto da Rialto, dove le cortigiane esibivano le loro "grazie" dipinte con il carminio per adescare i passanti.

O il ponte dei Pugni, a Dorsoduro, per secoli teatro delle tradizionali "guerre dei pugni" tra Castellani e Nicolotti, abitanti di due fazioni avverse!


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