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Borghi marinari, spiagge e oasi verdi: in bicicletta lungo il litorale veneziano

Borghi marinari, spiagge e oasi verdi: in bicicletta lungo il litorale veneziano

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Da un lato la laguna, dall’altro il mare. Nel mezzo, due strisce sottili di terra: sono il Lido di Venezia e Pellestrina, isole che danno il meglio di sé quando si attraversano in sella alla bicicletta. Da marzo a ottobre sono uno scenario perfetto per un itinerario slow alla scoperta di borghi ricchi di storia, natura selvaggia, tradizioni popolari e sapori autentici.

Pedalando lungo gli oltre 20 chilometri di costa che le due isole mettono a disposizione, si possono esplorare al giusto ritmo angoli unici della laguna a sud di Venezia, dai lussuosi viali del Lido ai veraci borghi di pescatori nell’isola di Pellestrina, dove tutto invita al relax.

Arrivare al Lido non è difficile: l’isola si raggiunge con il vaporetto da Venezia oppure con il ferry-boat dal Tronchetto e da Punta Sabbioni (in questo caso, si può portare a bordo anche la propria bicicletta). 

Una volta approdati, subito ci si ritrova a pedalare tra eleganti ville e imponenti alberghi in stile Liberty, a testimonianza del fatto che da oltre un secolo le spiagge lidensi sono meta del turismo d’élite internazionale. Non appena si raggiunge il lungomare, si passa per i celebri luoghi della Mostra del Cinema, la kermesse cinematografica più antica al mondo, e si prosegue per una manciata di chilometri fino all’antico borgo di Malamocco, dove il tempo sembra essersi fermato.

Si continua verso sud lungo la strada che costeggia la laguna fino all’oasi naturalistica del WWF, nella località Alberoni. Da qui, ci si imbarca sul ferry-boat per Pellestrina, un'isola perfetta per chi cerca la semplicità, il contatto con la natura e la gente del posto.

Dopo aver attraversato i piccoli centri abitati che punteggiano l’isola, ci si inoltra fino al tratto più meridionale del litorale, occupato dalla riserva naturale di Ca’ Roman, 40 ettari tra spiaggia, dune e pineta, ultima tappa del percorso di andata. 

Per il ritorno, si ripercorre l’itinerario a ritroso fino al punto di partenza. In alternativa, si può iniziare il percorso da sud, raggiungendo l’isola di Pellestrina da Chioggia con una traversata di 25 minuti in motonave. In estate, anche da Fusina partono motoscafi per Pellestrina e Lido Alberoni, su cui è possibile trasportare la bicicletta.

È bene sapere che la Città di Venezia, dal 2017, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione #EnjoyRespectVenezia per la promozione di un turismo sostenibile. Vi chiediamo di mantenere sempre comportamenti responsabili e rispettosi della città, tra cui:
 
    • Comprate merce dai rivenditori autorizzati
    • Rivolgetevi a guide turistiche autorizzate.

  • Durata: 8 ore circa
  • Lunghezza: 45 km (22,5 km andata + 22,5 km ritorno)
  • Spostamenti: L'itinerario si svolge in bicicletta e a piedi nelle aree pedonali dei centri abitati e nel tratto che porta alla riserva naturale Ca’ Roman: qui è vietato circolare su due ruote e le bici vanno portate a mano. Il giro delle due isole comprende tratti di pista ciclabile, altri di marciapiede e altri in cui si può pedalare lungo la strada senza difficoltà.
    Chi non ha la bicicletta la può noleggiare al Lido: sono diverse le attività di noleggio (incluse biciclette elettriche) che propongono tariffe giornaliere, alcune si trovano nei pressi di Piazzale Santa Maria Elisabetta e nelle attigue vie Isola di Cerigo e via Perasto.
    Se decidete di utilizzare una delle biciclette del servizio pubblico di bike sharing, tenete presente che potrete farne uso solo sull’isola del Lido, mentre a Pellestrina il servizio non è attivo.
    Chi invece vuole arrivare al Lido di Venezia con la propria bicicletta può farlo a bordo del ferry-boat della Linea n°17 ACTV che approda in Riviera San Nicolò. Da qui, si raggiunge il Piazzale Santa Maria Elisabetta (punto di partenza dell’itinerario) procedendo verso sud lungo la laguna per un chilometro circa, seguendo le indicazioni della Ciclovia delle Isole di Venezia E n°5.
  • Periodo consigliato: Primavera - autunno. È sconsigliabille percorrere l’itinerario ciclabile nei giorni in cui la laguna è frequentata da alti flussi di visitatori e in particolare nelle giornate estive più calde, poiché il percorso prevede tratti assolati.
  • Accessibilità Bambini:
  • Disabili: No
  • Partenza: Piazzale Santa Maria Elisabetta   
  • Arrivo: Riserva naturale Ca’ Roman
  • Mezzi pubblici: 
    Dalla stazione dei treni Venezia Santa Lucia (Ferrovia) e da Piazzale Roma al Lido:
    - Linea 1 ACTV: Piazzale Roma - Lido Santa Maria Elisabetta, durata di un‘ora circa
    - Linea 5.1 ACTV: Ferrovia - Lido Santa Maria Elisabetta, durata di circa 35 minuti 
    - Linea 5.2 ACTV: Piazzale Roma - Lido Santa Maria Elisabetta, durata di circa 50 minuti
    Da Piazza San Marco al Lido:
    - Linea 14 ACTV: San Marco/San Zaccaria – Lido Santa Maria Elisabetta, durata di circa 15 minuti
    Dal Lido a Pellestrina:
    - Linea 11 ACTV ferry-boat: Alberoni Faro Rocchetta - Santa Maria del Mare, durata 10 minuti
  • Tariffe dei biglietti per il trasporto pubblicoTariffe dei biglietti per il trasporto pubblico ACTV
    Tariffe e modalità di acquisto dei biglietti per il ferry-boat ACTV. Portare la bicicletta a bordo del ferry-boat costa 1 euro oltre al prezzo del biglietto per il conducente, si può anche pagare a bordo. 
    Tariffe dei biglietti per la linea 11 ACTV (mezzo acqueo + bus + ferry-boat)
    Per essere aggiornati su eventuali variazioni di prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico ACTV, vi consigliamo di visitare il portale veneziaunica
    Tariffe dei biglietti per le linee di navigazione Terminal Fusina
    Se dovete riportare la bicicletta al servizio noleggio al Lido, l’ultima corsa utile del ferry-boat da Santa Maria del Mare ad Alberoni Faro Rocchetta è alle ore 18.45. Vi consigliamo di controllare sempre gli orari sul sito ACTV.

Il borgo storico di Malamocco
Photo: Consorzio Venezia e il suo Lido


Escursione di pescaturismo a Pellestrina
Photo: Massimiliano Busetto


Tappa 1: Piazzale Santa Maria Elisabetta - Palazzo del Cinema - Hotel Excelsior

Punto di partenza è il Piazzale Santa Maria Elisabetta al Lido, dove si trova la fermata dei vaporetti.

Imboccando il Gran Viale Santa Maria Elisabetta, oltrepassata via Lepanto, sulla destra spicca in tutta la sua bellezza il Grande Albergo Ausonia & Hungaria, inaugurato nel 1907, straordinario esempio di architettura Liberty. La facciata di questo storico albergo è rivestita da maioliche policrome con ornamenti floreali, capolavoro di Luigi Fabris. I colori dell’edificio, nelle intenzioni del noto ceramista, ricorderebbero la terra, l’acqua e il cielo.
Continuando lungo il Gran Viale ci si ritrova davanti all’ingresso dello stabilimento balneare “Blue Moon”. Questa spiaggia, insieme a tutte le altre dell’isola, viene premiata da diversi anni con la Bandiera Blu per la qualità delle acque e il livello dei servizi offerti ai turisti. 

Si percorre poi la pista ciclabile sul Lungomare Guglielmo Marconi, fino a quando si incontra il monumentale edificio del Palazzo del Casinò, costruito nel 1938, ora utilizzato dalla Biennale di Venezia durante la Mostra del Cinema per ospitare la stampa e alcune proiezioni. Accanto si trova il Palazzo del Cinema, sede principale della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, che ogni anno a settembre richiama i protagonisti del jet set di tutto il mondo.

Continuando a pedalare sul Lungomare Guglielmo Marconi, si intravede sulla sinistra il sontuoso Hotel Excelsior, ospitato in un elegante palazzo veneziano impreziosito da dettagli in stile moresco. Fin dagli anni Trenta, è qui che moltissime star internazionali scelgono di soggiornare durante la Mostra del Cinema.

Informazioni utili:

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Grande Albergo Ausonia & Hungaria
Photo: Sara Biscaro - Comune di Venezia


Tappa 2: Borgo storico di Malamocco – Piazza Maggiore

Dal Palazzo del Cinema, sempre pedalando sul lungomare in direzione sud, si arriva in via Cristoforo Colombo, e si prosegue fino alla rotonda. Da qui, s’imbocca via Sandro Gallo - poi via Malamocco - , un tratto della Ciclovia delle Isole di Venezia E5.

Attraversato il ponte che porta in Riva Giovanni Diacono, si apre sulla destra una terrazza dove sostare qualche momento per godere della bella vista su Poveglia, isola oggi disabitata.

È davvero singolare la storia che si cela dietro quest’isola della laguna: nel corso dei secoli, da florido centro abitato diviene lazzaretto, luogo di quarantena per le navi e poi ospizio, fino a guadagnarsi la fama di isola infestata dai fantasmi.

Poco più avanti ci si ritrova alle porte dell’antico borgo di Malamocco, una sorta di isola nell’isola, interamente circondata da uno stretto canale e connessa al Lido solo da ponti. La storia di questo borgo è millenaria: erede di uno dei più antichi centri lagunari, è stato dall'VIII al IX secolo sede dei primi dogi veneziani. Le sue caratteristiche calli, le casette colorate dei pescatori e il porticciolo hanno fatto innamorare il disegnatore Hugo Pratt, che qui aveva lo studio. Sono ambientate a Malamocco diverse storie del suo Corto Maltese, eroe dei fumetti creato nel 1967.

Lasciata la bicicletta in piazzale Malamocco, si prosegue a piedi alla volta dell’antica chiesa di Santa Maria Assunta, che si affaccia su Piazza Maggiore e Piazza Erbe. È qui che, la seconda domenica di luglio di ogni anno, si celebra la Storica Processione in onore della Madonna di Marina. Una tradizione che nasce nel Trecento: secondo la leggenda, l’immagine della Vergine sarebbe miracolosamente apparsa da un tronco al malamocchino Felice Dario mentre cercava legna sulla spiaggia.

Informazioni utili:

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Il Borgo storico di Malamocco
Photo: Sara Biscaro - Comune di Venezia


Tappa 3: Alberoni – Oasi WWF

Oltrepassato il borgo di Malamocco, si costeggia la laguna fino all’estremità meridionale del Lido, dove si trova la località Alberoni

Qui sorge il Circolo Golf Venezia, un’area di oltre 100 ettari con pini marittimi, salici, pioppi e gelsi. Tra i più antichi d’Italia, il Circolo veneziano fu creato all'inizio degli anni Trenta dal conte Giuseppe Volpi di Misurata, allora presidente della Compagnia Italiana Grandi Alberghi. Sembra che l’idea di costruire un percorso da golf al Lido sia nata per soddisfare il desiderio di Henry Ford di cimentarsi sul green durante i suoi soggiorni sull’isola. L’ingresso principale è situato sui resti del Forte Alberoni, un tempo una delle principali fortificazioni lagunari della Serenissima. 

Un altro esempio di opera difensiva della Laguna di Venezia si incontra nelle vicinanze di Piazzale Alberoni: è la Batteria Rocchetta. L'edificio, non visitabile, fu costruito dagli austriaci nella prima metà dell’Ottocento, poi ampliato e modificato nella forma attuale dagli italiani. 

Seguendo il percorso, ci si ritrova lungo la strada dei Bagni che porta all’ingresso dei bagni Alberoni. Poco prima della fine della strada, a destra, si scorge il sentiero che conduce all’Oasi WWF Dune degli Alberoni.   
L'area protetta, estesa per circa 160 ettari, è visitabile esclusivamente a piedi. Racchiude uno dei più ampi e meglio conservati sistemi di dune delle coste dell'Alto Adriatico, alte fino a dieci metri, e una pineta nella quale si trovano specie di flora e fauna uniche. Sull’ampia spiaggia nidifica ancora il fratino, piccolo uccello diventato in questi anni un simbolo della conservazione dell’habitat naturale sulle spiagge, tanto che la sua presenza è uno degli indicatori utilizzati dalla FEE, organismo internazionale che assegna la Bandiera Blu, per certificare la buona qualità ambientale dei litorali.

Tra le regole di comportamento da osservare all'interno dell'Oasi, è importante non transitare nelle aree di nidificazione del fratino, segnalate da cartelli e delimitate da recinzioni, tenere i cani al guinzaglio e piantare l’ombrellone o stendere l’asciugamano lontano dalle zone di riproduzione.

Terminata la visita, si riprende a pedalare sulla strada dei Bagni verso piazzale Alberoni, dove è l’imbarco per il ferry-boat, imboccando prima la strada della Droma e poi via Strada Nova. 
Lungo il tragitto, si riconoscono fra le acque lagunari i due Ottagoni Alberoni e San Pietro, antichi bastioni realizzati a difesa della Bocca di Porto di Malamocco, accesso d’importanza strategica fin dai tempi della Serenissima.

Informazioni utili:

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La Batteria Rocchetta
Photo: Comune di Venezia


Tappa 4: Pellestrina - San Pietro in Volta - Piccolo museo della Laguna sud

Si procede dunque verso l’estremità meridionale del Lido, ritornando in località Alberoni, da dove ci si imbarca sul ferry-boat per l’isola di Pellestrina. La durata del tragitto è di circa 15 minuti. Si può pagare il biglietto anche a bordo.
Una volta saliti sul ferry-boat, si apre intorno un paradiso fatto di acqua e di silenzio, che incanta. Sulla sinistra si scorge il Faro Rocchetta, uno dei pochi fari custoditi ancora esistenti in Italia. Le sue origini risalgono ai tempi della Serenissima, anche se l’attuale costruzione in muratura è del 1879. Guardando verso la laguna, invece, si intravvede una minuscola isoletta, 160 metri quadrati in tutto, che ospita il Faro Spignon, da tempo dismesso. A breve, il faro sarà recuperato come spazio dedicato a un turismo rispettoso della laguna, un rifugio dove meditare, circondati dall’acqua.

Appena sbarcati a Pellestrina, ci si ritrova in un’isola che è un mondo a sé, fuori dal tempo. Un’isola tutta da scoprire, famosa per i merletti, le specialità di mare, le feste tradizionali e non ultimo per la passione dei pellestrinotti per le regate di voga. Un rifugio perfetto per chi vuole evadere dalla vita caotica di città, respirare l’aria di mare e scambiare due parole con gli isolani.

A Pellestrina si può anche sperimentare la vita dei pescatori, salendo a bordo di un peschereccio, come quello di Massimiliano Busetto, allevatore di cozze che con la propria famiglia organizza escursioni di pescaturismo. Un modo per scoprire i segreti del mare e della produzione dei mitili ma anche per assaggiare le cozze biologiche della laguna, cucinate a bordo secondo le ricette della tradizione. Le escursioni partono da Pellestrina, Chioggia o da Alberoni.

Anche nella Laguna nord di Venezia, nei dintorni di Burano e Torcello, si possono vivere esperienze di pescaturismo a stretto contatto con i pescatori locali. Sono circa 90 soci, riunitisi in una cooperativa che ha sede a Burano dal 1896 e che oggi è anche Infopoint turistico. Da aprile a ottobre, ma anche in altri periodi dell'anno, i pescatori buranelli accompagnano piccoli gruppi fino a 12 persone sulle proprie imbarcazioni alla scoperta della pesca tradizionale in mare e in laguna, dalle vongole veraci ai granchi da moleca.

Una volta sbarcati al terminal di Santa Maria del Mare, il primo centro abitato che s’incontra sull’isola di Pellestrina, si prosegue sulla Strada Comunale dei Murazzi per circa 700 metri, per poi svoltare a destra e imboccare un sentiero sterrato che costeggia la laguna. Qui il panorama è uno spettacolo. 

Si continua a pedalare fino a quando si raggiunge il borgo di San Pietro in Volta, con la settecentesca chiesa circondata da casette colorate. Chi volesse esplorare le vie del centro abitato, dovrà scendere dalla bici per condurla a mano, in modo da evitare la multa e il disappunto degli abitanti, che tengono molto al rispetto della quiete e della sicurezza nei loro centri storici.

Si continua poi lungo il percorso ciclabile che costeggia la laguna e, una volta oltrepassata la Chiesa di San Pietro Apostolo, dopo circa 350 metri, ci si ritrova sulla sinistra il Piccolo Museo della Laguna sud (si visita su prenotazione). Il museo ripercorre la secolare storia delle opere di difesa dal mare realizzate dalla Serenissima, e racconta la devastante alluvione del 4 novembre 1966, quando il mare ruppe la diga dei Murazzi in più punti irrompendo nella laguna. 

Proseguendo lungo la strada, si arriva a Portosecco. Il cuore del borgo svela una piccola chiesa in stile neoclassico, intitolata a Santo Stefano, che risale agli inizi del Seicento. 

Si continua a pedalare ancora verso sud, per circa una ventina di minuti, fino ad arrivare nei pressi del cimitero di Pellestrina. Da qui, in un attimo si raggiunge il mare. È il momento per godersi il sole sulle spiagge incontaminate dell’isola e immergersi nelle sue acque cristalline.

Informazioni utili

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La Chiesa di Santo Stefano a Portosecco
Photo: Sara Biscaro - Comune di Venezia


Tappa 5: Murazzi e Riserva naturale di Ca' Roman

Arrivati di fronte all’ingresso del cimitero di Pellestrina, s’imbocca sulla destra la Strada Comunale dei Murazzi, un sentiero sterrato che costeggia la laguna e continua lungo la diga dei Murazzi fino alla riserva naturale di Ca’ Roman. Lungo questo tratto vige il divieto di transito alle biciclette, ed è consigliabile per ragioni di sicurezza condurle a mano fino all’ingresso della riserva naturale.

I Murazzi sono poderosi muri d’argine, alti ben quattro metri, eretti nel Settecento dalla Repubblica di Venezia per proteggere il litorale dalle mareggiate. Il tratto più suggestivo di questa lunga fortificazione è proprio la passeggiata dal cimitero di Pellestrina a Ca’ Roman: qui il mare e la laguna sono separati solamente dalla diga, e si cammina sospesi tra il verde azzurro dell’acqua e la pietra bianca. La storia dei Murazzi e dell’alluvione del 4 novembre 1966 - uno dei momenti più gravi per l’isola di Pellestrina, quando i blocchi in pietra della diga cedevano sotto la furia del mare - è raccontata nelle tre sale del già citato Piccolo Museo della Laguna Sud a San Pietro in Volta.

Percorsa tutta la passeggiata lungo i Murazzi, ci si ritrova all’ingresso della riserva naturale di Ca' Roman, meta ideale per appassionati di birdwatching e fotografi naturalisti. L’intera area protetta, in gestione alla LIPU, è visitabile a piedi lungo sentieri dotati di pannelli informativi; per tutelare il suo straordinario habitat naturale, infatti, la riserva non è percorribile in bicicletta. 

Situata lungo una delle più importanti rotte d'Italia percorse dagli uccelli nella stagione della migrazione, la riserva di Ca’ Roman durante la primavera e l’autunno diventa luogo di sosta di moltissime specie d’uccelli. Sulle sue spiagge nidificano anche il fratino e il fraticello. La riserva è anche area di interesse storico per il Forte Barbarigo e i bunker austriaci, utilizzati fino alla seconda guerra mondiale. 

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I Murazzi di Pellestrina
Photo: Sara Biscaro - Comune di Venezia


Arrivo: Piazzale Santa Maria Elisabetta

Da Ca’ Roman, si ripercorre lo stesso itinerario in senso inverso fino al punto di partenza, Piazzale Santa Maria Elisabetta al Lido.

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Piazzale Santa Maria Elisabetta
Photo: Sara Biscaro - Comune di Venezia


Fonti e approfondimenti


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