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POLO MUSEALE VENEZIANO


POLO MUSEALE VENEZIANO

Vi invitiamo a visitare i siti dei singoli musei per informazioni aggiornate

 

Gallerie dell'Accademia

Galleria Giorgio Franchetti
Cà d'Oro

Palazzo Grimani

 


Gallerie dell'Accademia

Campo della Carità, Dorsoduro 1050, 30123, Venezia 

 

Le Gallerie dell'Accademia furono istituite con decreto napoleonico nel 1807 come corredo didattico dell'Accademia di Belle Arti.
Il complesso monumentale che le ospita è formato dall'antica chiesa di Santa Maria della Carità, dalla Scuola Grande della Carità e dal convento dei canonici lateranensi progettato da Andrea Palladio nel 1561. Oltre ai saggi degli accademici, il museo accolse opere provenienti dalle soppressioni di enti religiosi e civili, alcuni prestigiosi lasciti di illustri collezionisti veneziani (Molin 1816; Contarini 1838; Renier 1850) e diversi importanti acquisti realizzati dallo stato italiano dopo il 1878, il più importante fra questi fu quello della celebre Tempesta di Giorgione. 
Il museo conserva anche anche un prezioso nucleo di disegni, per ragioni conservative visibili al pubblico solo in occasione di eventi espositivi, che annovera tra i pezzi più significativi alcuni fogli di Leonardo da Vinci e della sua cerchia. 
Le Gallerie dell'Accademia possiedono la più importante collezione di pittura veneziana e veneta dal Trecento al Settecento e vi si possono ammirare capolavori di Giovanni Bellini, Giorgione, Carpaccio, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo oltre ad alcuni importanti vedutisti quali Canaletto, Bellotto, Guardi.

Informazioni:
Orario: lunedì 8,15 - 14,00 (ultimo ingresso ore 13,15) / da martedì a domenica 8,15 - 19,15 (ultimo ingresso ore 18,30)
Chiusura: lunedì pomeriggio, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

 

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Gallerie Giorgio Franchetti  – Ca' d'Oro,

Cannaregio 3932, 30121, Venezia 

 

Il museo lega il suo nome al barone Giorgio Franchetti (Torino 1865 - Venezia 1922), che nel 1916 donò allo Stato italiano l’edificio stesso - da lui acquistato e restaurato - e il nucleo originario delle raccolte d’arte oggi esposte.
Edificato tra il 1421 e il 1440 a sontuosa dimora del ricco mercante Marino Contarini, il palazzo - più volte manomesso nel corso dei secoli, fu eletto dal barone Franchetti a contenitore ideale per le proprie collezioni, comprendenti arredi d’epoca, arazzi, dipinti, sculture e bronzetti. Dopo gli ingenti lavori intrapresi dal nobiluomo per riportare il palazzo al suo antico splendore, l'idea di farne un pubblico museo fu realizzata solo nel 1927; l’allestimento fu in seguito ampliato con l’annessione di opere demaniali di diversa provenienza al nucleo primitivo, che mescola capolavori di scuola veneziana con pezzi scelti di maestri rari e minori - soprattutto toscani - opere rinascimentali di scuola lombarda, veneta, emiliana e fiamminga, e capolavori quali il celebre San Sebastiano di Andrea Mantegna. 
L’allestimento odierno risale agli anni Settanta - Ottanta del secolo scorso. Una nuova sezione espositiva dedicata alla ceramica veneziana ha trovato spazio, dal 1992, nell’attiguo Palazzo Duodo. Al barone Franchetti si devono anche i lavori di riassetto monumentale del cortile e dell’atrio al pian terreno, dove riposano, sotto un cippo in porfido, le sue ceneri a custodia ideale del luogo. Di particolare interesse il mosaico pavimentale, realizzato dal barone stesso ad evocazione delle basiliche paleocristiane, e la vera da pozzo quattrocentesca scolpita da Bartolomeo Bon, restituita alla sua originaria ubicazione dopo essere stata riacquistata sul mercato antiquario.

Informazioni:
Orario: lunedì 8,15 - 14,00 (ultimo ingresso ore 13,15) / da martedì a domenica 8,15 - 19,15 (ultimo ingresso ore 18,30)
Chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

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Palazzo Grimani

Ramo Grimani, Castello 4858, 30122 Venezia 

 

L’edificio, dimora della famiglia Grimani di Santa Maria Formosa, in origine era una casa da stazio, con corte, loggia con colonne e orto. Nel Cinquecento fu ampliato e decorato con affreschi, marmi e stucchi che rendono il palazzo un unicum a Venezia, sul modello di esempi romani coevi. 
Attraverso lo scalone monumentale di Federico Zuccari si accede al primo piano nobile, dove si possono ammirare, in particolare, il Camerino di Callisto con gli stucchi di Giovanni da Udine, il Camerino di Apollo con affreschi di Francesco Salviati e decorazioni a grottesca e a stucco di Giovanni da Udine, la Sala a fogliami e la Sala da pranzo con raffigurazioni naturalistiche di Camillo Mantovano, ed inoltre i sontuosi camini e gli splendidi pavimenti originali.  
La pregiata collezione di marmi antichi, cui il palazzo deve in gran parte la sua fama, era allestita nelle varie sale ed in particolare nella Tribuna, appositamente progettata secondo una struttura architettonica a nicchie e mensole per l’esposizione scenografica di oltre centotrenta sculture, tra opere greche e romane. Nel 1587 un nucleo significativo della raccolta è stato donato da Giovanni Grimani alla Serenissima, affinché le opere fossero esposte al pubblico nell’antisala della Libreria Marciana, ancora visibile nella sua struttura originaria. Una parte della collezione si conserva ora nell’attiguo Museo Archeologico Nazionale.
In una delle sale è esposto il trittico con le Visioni dell’Aldilà di Hieronymus Bosch.
Informazioni:

Orario: lunedì 8,15 - 14,00 (ultimo ingresso ore 13,15) / da martedì a domenica 8,15 - 19,15 (ultimo ingresso ore 18,30)
Chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

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